Un appello alla sindaca di Genova Silvia Salis a non sottoscrivere l’accordo con il Governo nazionale sulla riattivazione della siderurgia a caldo, con il forno elettrico, all’ex Ilva di Cornigliano.
A lanciarlo sono le “Donne di Cornigliano”, la cui presidente Patrizia Avagnina ha scritto una lettera aperta indirizzata a Salis chiedendole di non proseguire con l’attivazione del forno, non prendendo alcuna decisione definitiva all’incontro previsto domani a Roma con il ministro per le Imprese Adolfo Urso (FdI).
“A Lei – si legge nella missiva – è stata demandata una decisione grave, ben conosciuta in ogni aspetto da molti membri del consiglio e non solo della sua coalizione.
Le mezze bugie e/o mezze verità, come dir si voglia, muovono interessi che non riguardano né la salute né l’ambiente né l’occupazione, come ben avrà capito. Ma per noi non è così e chi vive qui, chi respira, chi si è ammalato o purtroppo non c’è più lo sa.
‘Zona ad elevato rischio ambientale e sanitario’ non è un’etichetta pubblicitaria invitante per la nostra delegazione, e questo lo sanno bene tutti”.
Avagnina ha quindi invitato Salis “a non firmare ora”, ma a “prendersi un po’ di tempo per conoscere e capire i possibili scenari, coinvolgendo tutti i soggetti politici e sociali interessati, cittadini compresi”.
“Tenga ben presente, cara sindaca, che con la salute non si scherza, prima o poi il dove e come vivi ti presenta il conto e purtroppo qui lo sappiamo. Cornigliano ci ha messo anni per dimostrare, con dati e indagini epidemiologiche ecc., che questa era una zona ad alto rischio sanitario ed ambientale. Eppure eravamo vittime e non colpevoli” si legge ancora nella missiva.
Avagnina ha poi invitato Salis a mettere in pratica i propositi della sua campagna elettorale: “quel desiderio di poter governare in una democrazia partecipata che era nelle sue intenzioni e nei suoi programmi. È già domani, signora sindaca. Ci dimostri che è davvero così”.
Le “Donne di Cornigliano” hanno invitato Salis all’assemblea pubblica che si terrà mercoledì 23 luglio alle 17 al Centro civico di viale Narisano per essere informate direttamente sui fatti.