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Silvia Salis: dedico questa vittoria a mio padre

Silvia Salis: Dedico questa vittoria a mio padre!
Silvia Salis

Il nuovo sindaco di Genova Silvia Salis è giunta intorno alle 18.50 al Point elettorale di via Carducci. Ad aspettarla, oltre ai giornalisti, una folla festante.

In sala stampa ha parlato della propria vittoria editoriale: “Mi sento felice, soddisfatta, soprattutto orgogliosa della vittoria ottenuta con una capacità che mi aspettavo. Ho chiesto questo a tutti noi, l’ho chiesto a me stessa anche quando ricevevo attacchi personali. A chi dedico questa vittoria? La dedico senza dubbio a mio padre!”

Le motivazioni della vittoria elettorale

In merito alle motivazioni della vittoria elettorale. E’ stato determinante, prosegue la Salis,  “un senso di rilancio della città, una città che aveva bisogno di un vento nuovo e aveva bisogno soprattutto di scrollarsi di dosso una serie di anni e gli avvenimenti che ci avevano portato a disonori delle cronache. 

Questo sicuramente è unito alla bocciatura per quella che è stata la gestione del centrodestra e della destra di questa città. Questa è stata la cosa principale. In più anche il senso di unione, il senso di sicurezza che ha dato questa coalizione fin dal primo giorno. Nonostante ci siano stati continui attacchi. 

Noi abbiamo tirato dritto, abbiamo superato tutte le prove della campagna elettorale e questo credo che abbia convinto e alla fine abbia polarizzato di più il voto”.

Infrastrutture e progetti in corso ma anche infrastrutture sociali

“Ho parlato diciamo di infrastrutture, di progetti già in corso, di grandi progetti che insomma stanno prendendo piedi in questa città. 

La narrazione della destra è stata, però, una narrazione grossolana di quelli del ‘no’, ma anche un modo di comunicarla un po’ banale che alla fine è arrivato all’elettorato, ha capito che era una semplificazione di una cosa che poi non esiste neanche più. 

Io ho detto tutta una serie di sì e chiaramente ho parlato anche di infrastrutture sociali, cosa che loro hanno completamente ignorato, perché in una città bisogna occuparsi sicuramente dell’alto, dei grandi progetti, dello sviluppo, ma poi non bisogna mai essere troppo distanti dalla quotidianità delle persone, perché è quella che poi conta quando loro vanno a votare, come trovano la città, se i loro anziani sono assistiti, se i bambini trovano un posto nell’asilo, se il marciapiede è pulito e se la strada è illuminata. È chiaro che bisogna pensare a entrambe le cose per sviluppare una città, ma non puoi dimenticartene di una”. 

La telefonata con Piciocchi

“Ho sentito Pietro Piciocchi, è stata una telefonata molto breve, molto formale. Devo dire che non è stata una campagna elettorale che ho apprezzato dal punto di vista personale, per cui sinceramente è stata una chiamata molto formale nella quale ci siamo detti che poi ci vedremo per il passaggio di consegna”. L.B.

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