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Tecnica rip deal: inchiesta partita da truffa molo Porto Antico e finita anche su Striscia. Sei arresti

I carabinieri ieri hanno arrestato cinque truffatori specializzati in truffe con la tecnica del “rip deal” ossia “strappo dell’affare”. Un sesto è latitante.

L’indagine dell’Arma è cominciata nel settembre 2016 al Porto Antico di Genova con la denuncia presentata da due pensionati francesi, vittime di un colpo.

I francesi volevano vendere la propria barca e sono stati convinti da un truffatore, che ha finto di essere interessato all’acquisto, a presentarsi a un appuntamento con una valigetta con 230 mila euro in contanti, che poi gli è stata letteralmente strappata dalle mani.

Per convincere i venditori a portare dei soldi in contanti, la banda di truffatori diceva di avere la necessità cambiare soldi di grosso taglio con contanti di piccolo taglio adducendo problemi di tipo fiscale con le banche.

Una tecnica già collaudata. I venditori ci cascavano e puntualmente si vedevano rubare o rapinare la valigetta piena di soldi. I truffatori per dimostrare che erano in buona fede mostravano le valige pieni di soldi in cui però erano autentiche solo le prime banconote.

Ai sei destinatari dell’ordine di custodia cautelare sono stati contestati quattro colpi, tra truffe e rapine.

Oltre ai coniugi francesi che volevano vendere la barca le altre vittime sono un imprenditore modenese che voleva vendere un simulatore di velocità (da cui si sono fatti consegnare due orologi del valore di 110 mila euro), gli organizzatori svizzeri di Chiasso di una regata velica che cercavano imprenditori interessati a diventare sponsor dell’ evento (truffa da 42 mila euro), e un bulgaro che voleva vendere una casa e che alla fine ha perso 100 mila euro.

L’indagine denominata “surprise” è stata coordinata dal pm genovese Luca Scorza Azzarà che ha emesso i sei ordini di custodia cautelare eseguiti dai carabinieri del nucleo operativo di Genova: tre a Milano (base della gang), due in carcere a Imperia e Milano dove i presunti truffatori sono detenuti per altri reati.

Il sesto malvivente è invece latitante e inseguito da un mandato di arresto europeo. Della banda di truffatori si era occupata anche un inviato della trasmissione tv Striscia la Notizia che si era presentato all’appuntamento al posto di una vittima e aveva messo in fuga uno degli imbroglioni seriali.