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Figuraccia Palazzo Ducale, altre 2 esperte confermano: esposti grossolani falsi Modì

Figuraccia Palazzo Ducale e inchiesta per truffa sui “grossolani” falsi Modigliani esposti al pubblico come se fossero veri, dopo le pubbliche denunce dei massimi esperti di Modì, Carlo Pepi e Marc Restellini.

Non solo la super esperta Isabella Quattrocchi, ma anche le altre due Ctu nominate dalla procura genovese, Marie-Pierre Etcheverry e Tiziana Mazzoni, avrebbero evidenziato come le tele esposte a Genova fossero in realtà delle croste.

Secondo loro, i “pigmenti non sono compatibili con la palette di Modigliani ma sono databili a dopo la seconda guerra mondiale”.

Non è tutto. Sarebbero state rilevate firme “con tratto infantile” o “pasticciate”, figure assemblate “senza alcuna competenza in materia” e tele invecchiate “in maniera maldestra”.

Sono quindi molto netti i giudizi della consulenza delle esperte sulle 21 opere attribuite ad Amedeo Modigliani e sequestrate lo scorso luglio (si salverebbe solo un disegno).

Addirittura, molti dei dipinti sequestrati sarebbero stati ricoperti con un pannello di “carton plum” per “non svelare i trucchi della realizzazione, volendo farlo passare per un dipinto d’epoca”.

In altri casi, il tratto analizzato sarebbe in realtà quello di un “dilettante, privo di qualsiasi vena artistica su supporto in tela già preparata, di tipo commerciale, tirata su un telaio di tipo seriale con una traversa e nonostante le chiavi di tensionamento risulta allentata, artificiosamente ingrigita”.

Nel caso del dipinto Nudo disteso (Ritratto di Celine Howard) sarebbe invece “necessario un ulteriore approfondimento del Ris dei Carabinieri”.

Al momento, gli indagati risultano tre. Si tratta dell’allora curatore Rudy Chiappini, il presidente di MondoMostre Skira Massimo Vitta Zelman e il collezionista e mercante d’arte Joseph Guttmann, proprietario di alcune delle opere ritenute false.

I legali dei tre insieme a quelli di alcuni proprietari dei dipinti con ogni probabilità chiederanno una consulenza di parte per dimostrare l’autenticità delle opere.

I responsabili di Palazzo Ducale si sono sempre dichiarati “parte lesa”.