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Dove si nasconde Mark Zuckerberg? Usa indaga. E l’Inghilterra?

L’azionista James Kacouris denuncia per danni facebook dopo che i titoli persero 120 miliardi di dollari

Dove si nasconde Mark Zuckerberg? Sono più di 48 ore che l’ AD di Facebook  non si fa sentire! Davanti allo scandalo che ha coinvolto il suo impero economico, secondo le accuse, avrebbe ignorato e nascosto agli utenti un maxi furto di dati utilizzati a fini elettorali.

Zuckerberg, si protegge dalle accuse dietro un silenzio impenetrabile, mentre il Congresso Usa, il Parlamento britannico, la Commissione Ue e milioni di utenti chiedono chiarimenti. Lo stanno cercando a Washington e a Bruxelles, la Commissione parlamentare britannica su Cultura, media e digitale chiede a Zuckerberg di presentarsi per l’audizione sullo scandalo Cambridge Analytica.

Damian Collins, presidente della commissione, in una lettera accusa il management dell’azienda di aver “ingannato” l’organismo in scorse audizioni. Il titolo in Borsa, in questi giorni sta affondando, ieri ha perso più del 7%, mai così male dal 2012, trainando in basso Wall Street.

Sono andati in fumo 36 miliardi di dollari in una sola seduta, Zuckerberg che detiene il 16% di Facebook, ha perso personalmente 5,5 miliardi di dollari, cadendo a quota 69 miliardi, questi dati sono il risultato del controllo continuo di Forbes sugli uomini più ricchi del pianeta.

Oggi 20 marzo, all’apertura della Borsa il titolo è ancora con il segno meno, con cali che sfiorano il 10%. La borsa non risparmia gli altri titoli ‘social’. Twitter cede il 9,15% a 31,77 dollari, Snapchat arretra del 3,87% a 15,78 dollari. Il silenzio sta costando caro a Zuckerberg che, di ora in ora, assiste a una flessione della popolarità che non sarà facile recuperare.

Sui social la campagna #DeleteFacebook, ovvero ‘cancella Facebook’, è già diventata virale. Ma il fondatore appare stranamente assente, delegando le risposte e i comunicati ai suoi sottoposti. Questo scandalo targato Facebook, dà ragione a chi, da molto tempo, critica il social network per la sua scarsa trasparenza in fatto di privacy. Dal  Washington Post, si legge che il caso Cambridge Analytica si sta focalizzando sulle mancanze di Facebook nel proteggere i dati dei suoi utenti nel corso degli ultimi anni.

Nel 2015 il social network ha cambiato la sua politica, ma solo dopo aver consentito a migliaia di sviluppatori, compresi consulenti politici della campagna presidenziale 2012 di Barack Obama, i creatori di giochi come FarmVille e l’app di appuntamenti Tinder, di appropriarsi di enormi quantità di dati sugli utenti e sui loro amici, sviluppando un quadro dettagliato delle relazioni e delle preferenze degli innocenti navigatori. ABov.