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CasaPound non cede davanti a minacce: sabato alla Foce ci mobilitiamo

CasaPound non cede davanti a minacce: sabato alla Foce ci mobilitiamo
CasaPound (foto di repertorio)

“Continua senza sosta la raccolta firme per mandare i combattenti di CasaPoundItalia in Parlamento. Vieni a farlo nella nostra sede in Via Montevideo 53 rosso venerdì 19 Gennaio dalle 17 alle 21 e sabato 20 Gennaio dalle 16, quando si terrà anche la Festa del tesseramento. Porta con te un documento di identità, amici e parenti”.

Lo hanno dichiarato oggi pomeriggio i responsabili di CasaPound dopo che gli estremisti di Genova Antifascista avevano annunciato la mobilitazione per sabato alle 16 nella vicina piazza Alimonda: “Le strade sono nostre”.

All’ennesima provocazione degli antagonisti, dunque, quelli dell’estrema destra hanno replicato facendo spallucce e continuando la loro normale attività politica “senza paura”.

In ogni caso, si preannuncia un pomeriggio “caldo” con la zona della Foce blindata dalle Forze dell’ordine e conseguenti disagi per i genovesi. Al momento, infatti, sembrerebbe impossibile vietare la manifestazione di Genova Antifascista.

Sulla loro pagina Facebook i responsabili di CasaPound hanno confermato che venerdì scorso anche alcune donne avevano ricevuto minacce dagli attivisti di Genova Antifascista e hanno continuato a respingere ogni accusa sul presunto accoltellamento di un “compagno” per cui la procura di Genova ha aperto un fascicolo per tentato omicidio.

Il militante di Genova Antifascista, che venerdì sera sarebbe stato accoltellato, sabato mattina si era fatto medicare al Galliera e non aveva denunciato il fatto ai medici del pronto soccorso perché avrebbe sostanzialmente riferito che si era fatto male in casa con un pezzo di lamiera.

Le indagini della Digos non hanno ancora fatto emergere responsabilità da parte di militanti di CasaPound (accusati solo da quelli della contrapposta fazione). Inoltre, non si capisce se dai filmati delle telecamere sequestrati dagli investigatori l’accoltellamento c’è o non c’è.